
L’acqua scorreva,
mentre il turbinio
di foglie vissute
accarezzava
armoniosamente il terreno.
L’ombra del mio corpo
annichiliva
al cospetto della tua Luce.
Sospesi nel tempo
ci abbandonammo all’armonia.
Andrea Barani

L’acqua scorreva,
mentre il turbinio
di foglie vissute
accarezzava
armoniosamente il terreno.
L’ombra del mio corpo
annichiliva
al cospetto della tua Luce.
Sospesi nel tempo
ci abbandonammo all’armonia.
Andrea Barani
Mi ritrovo
tra le parole dell’autunno,
nel suo dolce declino
traspare tutta l’enfasi
di un amore unico
che il clamore dell’estate
aveva costretto a tacere.
Mi sento bene
tra i suoi proficui silenzi
dove pure i miei si specchiano,
ed insieme cerchiamo
quel che resta
di ogni piccola speranza
ridipinta da un cielo che muta.
E quanta grazia
traspare dalla luce d’autunno,
nell’aura che divinamente
ridisegna ogni sembianza
ritrovo parte di me,
lì dove inizio e fine
perdono ogni confine
e divengono dimora dell’anima.
Monia Pin
Ho congiunto le mani
e mi sono abbandonata a Te.
La Tua Parola si palesa nel silenzio,
la Tua presenza
si manifesta nella luce,
e la mia preghiera è speranza
che travalica ogni paura.
Monia Pin
Sei ancora quello della pietra e della fionda;
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
-t’ho visto- dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all’altro fratello:
“;Andiamo ai campi!”. E quell’eco fredda, tenace
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
Salvatore Quasimodo
Bisognerebbe accogliere ogni mattino a mani giunte,
rimanere con gli occhi chiusi e ascoltare il cuore,
farsi accarezzare dalla brezza e contemplare l’anima.
Bisognerebbe recitare una preghiera al mattino,
nutrirsi dei colori dell’aurora e della quiete dell’alba,
assaporare la magia dei piccoli miracoli della vita,
usarne le tinte vivaci per disegnare sogni
e ringraziare Dio.
Monia Pin
E il cuore quando d’un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d’ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all’eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m’avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d’avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.
Giuseppe Ungaretti
Cerca sempre il fiore della speranza,
che rinasce e si rinnova dentro e fuori di te.
E’ il miracolo dell’amore.
Romina Marini
Immagine dal web (Disclamer)
Io so bene che dentro la mia stanza
c’è un amico invisibile,
non si rivela con qualche movimento
né parla per darmi una conferma.
Non c’è bisogno che io gli trovi posto:
è una cortesia più conveniente
l’ospitale intuizione.
La sola libertà che si concede
è di essere presente.
Né io né lui violiamo con un suono
l’integrità di questa muta intesa.
Non non potrei mai stancarmi di lui:
sarebbe come se un atomo ad un tratto
si annoiasse di stare sempre insieme
agli innumerevoli elementi dello spazio.
Ignoro se visti anche altri,
se rimanga con loro oppure no.
Ma il mio istinto lo sa riconoscere:
il suo nome è Immortalità.
Emily Dickinson
Credit: Canva
Gioventù, paese cento volte dimenticato
e perduto, luce della vita, oggi m’inondi
di un tuo tardivo sapere, sprizzato
dal lungo, greve sonno dell’anima profonda.
Dolce, soave luce, sorgiva appena nata!
Tra allora e adesso l’intera vita,
ahi, troppo spesso opima, superba ritenuta,
non conta più. Voi sole, a me restituite,
odo, fiabesche melodie perdute, giovani, e insieme
vecchie eternamente,obliati,
antichi fanciulleschi canti.
Su ogni turbine, polvere vorticante,
splendi lassù, alta sul mio cammino,
oltre i falliti sforzi del vagabondo errore,
fonte serena, pura luce del mattino!
Hermann Hesse
Immagine dal web (Disclamer)