ANTICA BENEDIZIONE GAELICA

La strada ti venga sempre dinanzi,
e il vento soffi alle tue spalle
e la rugiada bagni l’erba
su cui poggi i passi.

E il sorriso brilli sul tuo volto
e il cielo ti copra di benedizioni.

Possa una mano amica
tergere le tue lacrime
nel momento del dolore.

Possa il Signore Iddio
tenerti sul palmo della sua mano
fino al nostro prossimo incontro.

SRI AUROBINDO – Oriente ed Occidente

«… l’Oriente e l’Occidente hanno due modi diversi di vedere la vita, che sono le due facce di un’unica realtà. Fra la Verità pragmatica che il pensiero vitale dell’Europa moderna, innamorato del vigore della vita e di tutta la danza di Dio nella Natura, afferma con tanto veemente esclusivismo, e la Verità immutabile e eterna che il pensiero dell’India, sedotto dalla calma e dall’equilibrio, ama con uguale passione per perseguire le proprie esclusive scoperte, non c’è affatto divorzio, né quel contrasto sostenuti oggi dalla faziosità di pensiero, dalla ragione separatrice, dall’assorbente ardore di una volontà di realizzazione esclusiva. La Verità una, eterna e immutabile è lo Spirito: senza lo Spirito la verità pragmatica di un universo creatore di se stesso non avrebbe origine né fondamento, risulterebbe priva di senso, vuota d’indicazioni interiori e finirebbe per smarrirsi; si ridurrebbe a un fuoco d’artificio che esplode nel vuoto per dissolversi nell’aria. Ma la verità pragmatica non è un sogno del non esistente, un’illusione o un molle cadere nel futile delirio dell’immaginazione creativa: ciò equivarrebbe a ridurre lo Spirito a un ubriacone, a un sognatore vittima delle proprie gigantesche allucinazioni. Le verità dell’esistenza universale sono di due specie: le verità dello Spirito — come Lui eterne e immutabili (ma sono proprio queste verità a slanciarsi nel divenire, a realizzare incessantemente quaggiú i loro poteri e significati) — e le verità della coscienza che con loro gioca: dissonanze, variazioni musicali, esplorazioni d’ogni possibile, annotazioni progressive, inversioni, perversioni, conversioni ascendenti in forme di crescente armonia. Di tutte queste cose lo Spirito ha modellato, e rimodella di continuo, il proprio universo. Ma Egli rimodella se stesso, se stesso creatore e energia creatrice, causa, metodo e risultato dell’azione, meccanico e meccanismo, musica e musicista, poeta e poema, sopramentale, mente, vita e materia, Anima e Natura».

(tratto da “Sri Aurobindo, l’avventura della coscienza” – Satprem)


BUON NATALE

Cari amici di Viaggio Mistico,
innanzitutto desidero ringraziarvi per l’affetto con cui seguite il Blog e la pagina Facebook; siete sempre più numerosi e questo è di stimolo per migliorare ed introdurre delle interessanti novità nel 2018.

Il Natale è alle porte e voglio augurarvi di saper cogliere l’AMORE ovunque ed in qualsiasi creatura; è la “rinascita” del CUORE, un momento speciale che ci ricorda uno degli aspetti fondamentali dell’esistenza stessa: AMARE .

Possa il più nobile dei sentimenti essere la nostra “guida”.

Un abbraccio luminoso a tutti

Andrea Barani

ANTICA BENEDIZIONE CELTICA

Sul palmo della sua mano
possa la strada venirvi incontro,
possa il vento sospingervi dolcemente,
possa il mare lambire la vostra terra
e il cielo coprirvi di benedizioni,
possa il sole illuminare il vostro volto
e la pioggia scendere lieve sul vostro campo.

Possa Iddio tenervi sul palmo della Sua mano
fino al vostro prossimo incontro.

Possa la sua leggerezza largamente benedirvi.

Dialogo GESU’ e NICODEMO

C’era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. Egli venne di notte da Gesù, e gli disse: «Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui».

Gesù gli rispose:
«In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio».

Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?»

Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: “Bisogna che nasciate di nuovo”. Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito».

Nicodemo replicò e gli disse: «Come possono avvenire queste cose?»

Gesù gli rispose: «Tu sei maestro d’Israele e non sai queste cose? In verità, in verità ti dico che noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo di ciò che abbiamo visto; ma voi non ricevete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti? Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell’uomo. E, come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna. Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Perché chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano scoperte; ma chi mette in pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio».

dal Vangelo di Giovanni

LA COMPASSIONE DELLA LUCE

“L’Illuminato vide l’Uomo ancora impigliato nella trappola dell’egoismo,
alla ricerca di un potere illusorio che solamente disarmonie
era in grado di materializzare.
Sentì i tormenti dell’Umanità, la sua infelicità, il suo stato di “sonno“ 
e la nebbia che ostacolava il filtrare della Luce.
Ed in tutto ciò vide il suo Sé antico,
quando ancora “non conosceva se stesso“.

E allora, mosso da profonda compassione,
lasciò il suo stato di beatitudine in cui il “suono del silenzio“
riempiva armoniosamente l’assenza di conflittualità …
e si ricongiunse alla vita terrena …

L’Amore e la Conoscenza di pochi sopperiscono all’egoismo
e all’inconsapevolezza dei tanti …”

© Andrea Barani

KARMA – Sintetizzazione occidentale di un principio universale

In questa, che potremmo definire “era moderna”, è più che mai attiva la materializzazione di ciò che auspicavano diversi illuminati, ovvero uno scambio più intenso tra la cultura e sapienza orientale con quella occidentale.
Trasmettersi a vicenda le qualità migliori per favorire uno scatto evolutivo collettivo.
Ma questo scambio, in realtà, riguarda tutti i vari aspetti esistenziali.
Gli aspetti esteriori più evidenti di questa intensificazione di scambi sono legate a ciò che si può assaporare con i 5 sensi: sapori, cibi, bevande, profumi, musiche, ed altro ancora.
Ma anche gli aspetti interiori sono più che mai sollecitati.
Ed è così che antiche conoscenze spirituali orientali s’introducono e s’intrecciano nella cultura occidentale, ed abitudini e stili di vita occidentali sono ormai entrate nel tessuto sociale orientale.
“Gli scambi degli ultimi decenni  hanno generato situazioni inusuali, come ad esempio, orientali che sognano di sfrecciare in Ferrari ed occidentali in posizione del loto a meditare”.
Ma questa sarebbe un’ingiusta sintetizzazione, che rappresenterebbe una realtà “parziale”.
Ed a sintetizzare ciò che non si conosce, si rischia, appunto, di travisare o rendere incompleto il significato originale.
E questo accade ogni giorno.
Un esempio, che può rendere bene l’idea, è quello dell’utilizzo, sempre più diffuso, del termine Karma nel linguaggio occidentale.
Gran parte delle persone pronunciano questo termine per indicare “un qualcosa di negativo che gli torna indietro”.
Questa sintetizzazione del termine Karma tende ad essere “categorizzata”, nelle menti occidentali, come un qualcosa di negativo, o comunque di abbinabile con eventi negativi.
Ma qual è il vero significato di Karma?
Karma è un termine che deriva dal sanscrito कर्मन् (karman).
Nella cultura indiana ed in varie sue filosofie e religioni (Induismo, Buddhismo, Giainismo), si utilizza questo termine per rappresentare il principio che attiva la legge di “Causa ed Effetto”, secondo la quale ad ogni azione corrisponde un’azione contraria di uguale intensità che avverrà nella presente o futura incarnazione.
Questa legge cosmica, di origina antica, è conosciuta anche in varie altre culture e religioni ed è rintracciabile fin dagli antichi Princìpi di Ermete Trismegisto, uno dei più grandi Illuminati che la terra abbia mai ospitato.
Approfondendo il significato di Karma e la sua relazione con la legge di “Causa ed Effetto” si può constatare come tutte le azioni siano karmiche, sia quelle “positive” che quelle “negative”; entrambe concorrono nel formare il nostro domani attraverso una serie di esperienze volte a condurci verso la totalità del nostro essere.
Quando si prende coscienza di questa legge universale, diviene naturale tendere a compiere azioni “positive” anziché “negative”.
Anche fare una carezza, un abbraccio, prendersi cura di una piccola creatura, è karmico… e rende migliore la nostra vita e quella di chi ci circonda… ed è un semplice ma grande contributo a rendere migliore il mondo.

© Andrea Barani 


CREDI NELLA VITA DOPO IL PARTO? – Dialogo tra gemelli

Le ipotesi, le prospettive ed approfondimenti riguardanti il tema della “Vita dopo la Vita” (o Vita dopo la Morte), fanno parte della sfera della “grandi domande” che l’uomo da sempre si pone.
Grandi Maestri, Filosofi, Monaci hanno risposto a questa domanda dandone un’esaustiva rappresentazione.
Altresì interessante è la tematica della “Vita prima della Vita” che, in realtà, s’intreccia inevitabilmente, con la Vita e la “Vita dopo la Vita”.
C’è una piccola fiaba che tenta di spiegare l’incertezza umana di fronte all’ignoto, osservandola da una prospettiva inusuale, dando voce a dei protagonisti speciali: due gemelli.
Buona lettura!

Nel ventre di una mamma c’erano due bambini. Uno chiese all’altro :” Credi nella vita dopo il parto?”

L’altro rispose:” Ovvio. Ci dovrà essere qualcosa dopo il parto. Forse noi siamo qui per prepararci per ciò che verrà dopo”

“Stupidaggine”, disse il primo. “Non c’è vita dopo il parto. Che tipo di vita potrebbe essere?”

Il secondo disse:” Non lo so, ma ci sarà più luce che qui. Forse riusciremo a camminare con le nostre gambe e mangiare con la nostra bocca. Forse avremo altri sensi che non possiamo avere ora”

Il primo rispose: “Questo è assurdo. Camminare è impossibile. E mangiare con la bocca? Ridicolo! Il cordone ombelicale ci fornisce nutrimento e tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Ma il cordone ombelicale è molto corto. La vita dopo il parto logicamente è fuori questione.”

Il secondo insistette: ” Bene. Io penso che c’è qualcosa, e forse è diverso da qui. Forse non avremo più bisogno di questo tubo fisico.”

Il primo rispose: ” Stupidaggine. E oltre a questo, anche se ci fosse la vita dopo il parto, perché non è mai tornato nessuno da là? Il parto è la fine della vita, e nel dopo-parto non c’è niente oltre all’oscurità, al silenzio e alla dimenticanza. Non ci porta in nessun posto.”

“Bene, io non so”, disse il secondo, “ma sicuramente incontreremo la Mamma e lei si prenderà cura di noi”

Il primo rispose:” Mamma? Tu davvero credi nella Mamma? Questo è ridicolo. Se la Mamma esistesse, dov’è adesso?”

Il secondo disse: “Lei è intorno a noi. Siamo circondati da lei. Noi siamo suoi. È in lei che viviamo. Senza di lei questo mondo non ci sarebbe e non potrebbe esistere.”

Il primo disse:” Bene, io non posso vederla, quindi è logico che lei non esiste.”

Al che il secondo ha risposto: “a volte, quando stai in silenzio, se ti concentri ad ascoltare veramente, si può notare la sua presenza e sentire la sua voce da lassù”.

LETTERA di GURDJIEFF alla FIGLIA

Fissa la tua attenzione su te stessa.
Sii cosciente in ogni istante di ciò che pensi, senti, desideri e fai.
Finisci sempre quello che hai iniziato.
Fai quello che stai facendo nel migliore dei modi possibili.
Non t’incatenare a niente che alla lunga ti distrugga.
Sviluppa la tua generosità senza testimoni.
Tratta ogni persona come se fosse un parente stretto.
Metti in ordine quello che hai disordinato.
Impara a ricevere, ringrazia per ogni dono.
Smetti di autodefinirti.
Non mentire né rubare, se lo fai, menti e rubi a te stessa.
Aiuta il tuo prossimo senza renderlo dipendente.
Non occupare troppo spazio.
Non fare rumore né gesti inutili.
Se non la possiedi, imita la fede.
Non lasciarti impressionare da personalità forti.
Non impossessarti di niente né di nessuno.
Distribuisci con equità.
Non sedurre.
Mangia e dormi lo stretto necessario.
Non parlare dei tuoi problemi personali.
Non giudicare né discriminare quando non conosci la maggior parte dei fatti.
Non stabilire amicizie inutili.
Non seguire mode.
Non venderti.
Rispetta i contratti che hai firmato.
Sii puntuale.
Non invidiare i beni o gli esiti del prossimo.
Parla solo di ciò che è necessario.
Non pensare ai benefici che ti procurerà la tua opera.
Giammai minaccia.
Realizza le tue promesse.
In una disputa, mettiti nei panni dell’altro.
Ammetti che qualcuno ti superi.
Vinci le tue paure.
Aiuta l’altro ad aiutare sé stesso.
Vinci le tue antipatie ed avvicinati alle persone che desideri rifiutare.
Trasforma il tuo orgoglio in dignità.
Trasforma la tua collera in creatività.
Trasforma la tua avarizia in rispetto per la bellezza.
Trasforma la tua invidia in ammirazione per i valori dell’altro.
Trasforma il tuo odio in carità.
Non ti lodare né ti insultare.
Tratta ciò che non ti appartiene come se ti appartenesse.
Non lamentarti.
Sviluppa la tua immaginazione.
Non dare ordini solo per il piacere di essere obbedito.
Paga i servizi che ti danno.
Non fare propaganda delle tue opere o idee.
Non cercare di risvegliare negli altri sentimenti verso di te come: pietà, simpatia, ammirazione, complicità.
Non cercare di distinguerti per la tua apparenza.
Non contraddire mai, solo taci.
Non contrarre debiti, acquista e paga subito.
Se offendi qualcuno, chiedigli scusa.
Se l’hai offeso pubblicamente, scusati in pubblico.
Se ti rendi conto di aver detto qualcosa di sbagliato, non insistere in quell’errore per orgoglio e desisti immediatamente dai tuoi propositi.
Non difendere vecchie idee solo perché fosti tu ad enunciarle.
Non conservare oggetti inutili.
Non decorarti con idee altrui.
Non fotografarti insieme a personaggi famosi.
Non rendere conto a nessuno, sii il tuo proprio giudice.
Non definirti mai per quello che possiedi.
Non parlare mai di te senza concederti la possibilità di cambiare.
Renditi conto che niente è tuo.
Quando ti chiedono la tua opinione su qualcuno o qualcosa, dì solamente le sue qualità.
Quando ti ammali, invece di odiare quel male, consideralo tuo maestro.
Non guardare con la coda dell’occhio, guarda fisso.
Non dimenticare i tuoi morti, però riserva loro un luogo limitato che gli impedisca di invadere la tua vita.
Nel luogo in cui vivi, riserva sempre un posto a ciò che è sacro.
Quando realizzi un servizio non far risaltare i tuoi sforzi.
Se decidi di lavorare per gli altri, fallo con piacere.
Se dubiti tra fare e non fare, rischia e fa’.
Non cercare di essere tutto per il tuo compagno; ammetti che cerchi in un altro ciò che tu non puoi dargli.
Quando qualcuno ha il suo pubblico, non andare a contraddirlo e a rubargli l’audience.
Vivi di denaro guadagnato da te.
Non ti invischiare in avventure amorose.
Non ti vantare delle tue debolezze.
Non visitare mai nessuno solo per riempire il tuo tempo.
Ottieni per distribuire.
Se stai meditando e arriva un diavolo, metti quel diavolo a meditare.

PREGHIERA PER IL GRANDE SPIRITO

”Oh Grande Spirito, la cui voce ascolto nel vento,
il cui respiro dà vita a tutte le cose.
Ascoltami; io ho bisogno della tua forza e della tua saggezza,
lasciami camminare nella bellezza,
e fa che i miei occhi sempre guardino il rosso e purpureo tramonto.
Fa che le mie mani rispettino la natura in ogni sua forma e che le mie orecchie rapidamente ascoltino la tua voce.
Fa che sia saggio e che possa capire le cose che hai pensato per il mio popolo.
Aiutami a rimanere calmo e forte di fronte a tutti quelli che verranno contro di me.
Lasciami imparare le lezioni che hai nascosto in ogni foglia ed in ogni roccia.
Aiutami a trovare azioni e pensieri puri per poter aiutare gli altri.
Aiutami a trovare la compassione senza la opprimente contemplazione di me stesso.
Io cerco la forza, non per essere più grande del mio fratello,
ma per combattere il mio più grande nemico: Me stesso.
Fammi sempre essere pronto a venire da te con mani pulite e sguardo alto.
Così quando la vita appassisce, come appassisce il tramonto,
il mio spirito possa venire a te senza vergogna”.

Preghiera per il Grande Spirito
Tatanka Mani (Bisonte che Cammina)