HERMANN HESSE – La Felicità e l’Amore

La felicità è amore, nient’altro. Felice è chi sa amare. Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. Felice è dunque chi è capace di amare molto. Ma amare e desiderare non è la stessa cosa. L’amore è il desiderio divenuto saggezza; l’amore non vuole possedere; vuole soltanto amare.

Hermann Hesse

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FRANCO BATTIATO – La Felicità e la Reincarnazione

La felicità è una zona che ho sfiorato qualche volta. A volte entri in risonanza con l’universo naturale, e senti per miracolo che l’aldilà, l’infinito, è proprio a un passo da te. Ma non è così frequente. Più spesso mi sento rilassato. Non ho detto sereno, quello è diverso, presuppone sempre una relazione tra il fuori e il dentro. La serenità è il traguardo dopo un conflitto, una tensione. E io non amo il conflitto e soprattutto non amo il confronto rissoso e giudicante con la gente, con l’esterno invadente e distruttivo. Quando dico esterno dico televisione, ad esempio, cioè l’universo principe della volgarità e dell’idiozia, e dico corruzione, mancanza di legalità, di senso civico. Invece il rilassamento lo raggiungi e lo conservi da solo. E’ un privilegio ma è anche disciplina interiore, sobrietà di pensieri e di gesti. Rilassamento è pace, immobilità del sentimento, consapevolezza massima, fermezza. Non sarà un caso che quando penso a un passaggio della mia reincarnazione penso a un albero, immobile e giusto, solido. Scherzo. Mi piacerebbe semmai reincarnarmi in un uomo più saggio e più giusto, più evoluto.

Franco Battiato

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UOMO DEL MIO TEMPO – Salvatore Quasimodo


Sei ancora quello della pietra e della fionda;
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
-t’ho visto- dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all’altro fratello:
“;Andiamo ai campi!”. E quell’eco fredda, tenace
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

Salvatore Quasimodo

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OSHO – La felicità

Dimentica per un momento la felicità, non è possibile conquistarla in modo diretto. Pensa piuttosto a cosa ti piace, a che cosa ti diverte di più quando la fai: falla e lasciati assorbire; allora la felicità sorgerà in te spontaneamente. Se ti piace nuotare, nuota e gioisci; se ti piace spaccare la legna, spaccala e gioisci. Fà qualsiasi cosa ti piace fare e lasciati assorbire. Mentre sarai assorto in quel fare, improvvisamente sentirai accadere in te quell’atmosfera, la calda e soleggiata atmosfera della felicità. D’un tratto ti sentirai avvolgere dalla felicità.

Osho Rajneesh

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TAGORE – La mente

La maggior parte delle persone credono che la mente sia uno specchio, che riflette più o meno accuratamente il mondo esterno, senza rendersi conto, al contrario, che la mente stessa è l’elemento principale della creazione.

Rabindranath Tagore

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L’INGRESSO DI GESÙ A GERUSALEMME dal Vangelo di Luca

In quel tempo, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme. Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: «Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno. Slegatelo e conducetelo qui. E se qualcuno vi domanda: “Perché lo slegate?”, risponderete così: “Il Signore ne ha bisogno”».
Gli inviati andarono e trovarono come aveva loro detto. Mentre slegavano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché slegate il puledro?». Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno».
Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo:
«Benedetto colui che viene,
il re, nel nome del Signore.
Pace in cielo
e gloria nel più alto dei cieli!».
Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». Ma egli rispose: «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».

dal Vangelo di Luca (Lc 19,28-40)

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PARACELSO – La malattia

Coloro che si limitano a studiare e a trattare gli effetti della malattia sono come persone che si immaginano di poter mandar via l’inverno spazzando la neve sulla soglia della loro porta. Non è la neve che causa l’inverno, ma l’inverno che causa la neve.

Paracelso

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